Nel 1938 con il Regio decreto n. 246 del 2 febbraio, il Governo di Benito Mussolini istituisce il canone Rai. La tassa nasce per finanziare la propaganda del regime fascista: il televisore era stato inventato da poco per questo il canone fu chiesto a chi era in possesso di una radio e, solo dagli anni ’50 il canone fu esteso anche a chi possedeva un televisore. Il Regio decreto era molto chiaro: “Chiunque detenga uno o più apparecchi atti od adattabili alla ricezione delle radioaudizioni è obbligato al pagamento del canone di abbonamento, giusta le norme di cui al presente decreto”. Questa legge NON è mai stata abolita anzi, la Rai, con il passare degli anni e con l’evolversi della tecnologia, aveva pensato di estendere il pagamento del canone anche a chi possiede un computer. Nel 2012, il Governo ha chiarito, però, che il canone Rai, NON nasce per il possesso o la detenzione di un computer collegato o meno in rete. Cosa succede, oggi, se NON si paga il canone Rai?
Come abbiamo già imparato, il canone Rai, oggi, è inserito nella bolletta dell’energia elettrica e ciò, rende IMPOSSIBILE sottrarsi dal pagamento. Chi, dichiarando il falso, certificasse di ESSERE ESENTE dal pagamento del canone Rai, da quanto previsto dall’art. 483 c.p., rischierebbe fino a 2 anni di reclusione per il reato di “falso ideologico” e una multa che può oscillare tra le € 200 e le € 600 più tutti gli arretrati maggiorati dagli interessi.
Ci sono delle categorie esenti dal pagamento del canone Rai:
Gli italiani odiano tutte le tasse; questa un po' di più.