Soprattutto in città è frequente vedere gente in bici con il cane al guinzaglio. Apparentemente può sembrare un’attività innocua, potrebbe trasparire tutto l’amore del padrone per il suo amico a quattro zampe ma, purtroppo, NON è così. Ci sono aspetti legati alla salute dell’animale e alla legge che non si possono ignorare.
Per il Codice della strada, “ai ciclisti è vietato trainare veicoli, salvo nei casi consentiti dalle presenti norme, condurre animali e farsi trainare da altro veicolo”; quanto sancito dall’art. 182 comma 3 prevede anche una multa tra le € 26 e le € 102 per i ciclisti che violano tale norma. Molte amministrazioni locali hanno, inoltre, previsto ulteriori ordinanze che integrano la norma del Codice della strada e, specificano, ancor più, il DIVIETO di andare in bici con il cane al guinzaglio.
È raro ma, è possibile che in casi estremi, andare in bici con il cane al guinzaglio configuri il reato di maltrattamento. Potrebbe essere il caso del ciclista che a un’andatura sostenuta si trascina il cane ormai esausto. In questa situazione, potrebbe verificarsi il reato di maltrattamento previsto dall’art. 544-ter c.p. che prevede la reclusione da 3 mesi a 1 anno per “chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione a un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche ecologiche […] La stessa pena si applica a chiunque […] li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi”.
Se qualcuno non se ne fosse accorto, il cane NON ha le ruote e non ha bisogno di andare in bici. Chi ha bisogno di passare del tempo con il suo amico a quattro zampe potrebbe sostituire la passeggiata in bici in passeggiate nei parchi o in qualsiasi area verde: farebbe bene a sé stesso e al proprio cane.
Foto di Laurent Bartholet da Pixabay