11 Marzo 2021

Diffamazione e diffamazione sui social: quando posso denunciare?

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Qualche giorno fa vi ho parlato della non possibilità di esporre una denuncia nel caso in cui siamo vittime di insulti (ingiurie) [vedi articolo]. Oggi vi parlerò dell’istituto della diffamazione che abbraccia molte fattispecie: dalla diffamazione verbale alla diffamazione scritta su carta stampata e social media.

Il reato di diffamazione è disciplinato dall’articolo 595 c.p. e prevede la reclusione fino a 1 anno o, in alternativa, il pagamento di una multa fino a 1032€. In linee generali parliamo di diffamazione quando viene lesa la reputazione di una persona in sua assenza e quando le offese sono fatte davanti ad almeno due o più persone; può verificarsi l’ipotesi che il reato venga commesso comunicando le offese singolarmente a più persone, in momenti differenti ma, sempre, con l’unico intendo di diffamare.

In un mondo che corre, che ha bisogno di restare al passo con tendenze e mode, passiamo ore e ore sui social media dimenticandoci a volte di una vita reale che continua a viaggiarci di fianco. Proprio in questo mondo dietro lo schermo di un cellulare, si commette con molta naturalezza un reato: il reato di diffamazione…aggravata!

Quando si parla di diffamazione per mezzo social media?

Secondo la Cassazione «la diffusione di un messaggio diffamatorio attraverso l’uso di una bacheca Facebook integra un’ipotesi di diffamazione aggravata ai sensi dell’art. 595, comma terzo, c.p., sotto il profilo dell’offesa arrecata con qualsiasi altro mezzo di pubblicità diverso dalla stampa, poiché la condotta in tal modo realizzata è potenzialmente capace di raggiungere un numero indeterminato, o comunque quantitativamente apprezzabile, di persone e tuttavia non può dirsi posta in essere col mezzo della stampa, non essendo i social network destinati ad un’attività di informazione professionale diretta al pubblico».

I social media hanno il potere di ampliare il volume di un’opinione personale; ciò è dato dalla velocità con cui viaggiano le notizie e dalla leggerezza con cui gli utenti si prendono la libertà di scrivere qualsiasi cosa passi loro nella mente. Ciò è dovuto anche dal fatto che i social media sono uno spazio virtuale molto ampio senza alcun controllo specifico e danno, altresì, la possibilità di nascondersi dietro l’anonimato.

Come puoi difenderti dalla diffamazione di un post di Facebook?

Il post di Facebook rappresenta chiaramente un esempio di diffamazione aggravata dall’uso di uno strumento virale; nel caso in cui il post sia ritenuto tale da rientrare nella fattispecie del reato, l’utente autore del post, si vedrà aumentare la pena!

Solo in caso di diffamazione, potrai recarti dai carabinieri, esporre denuncia (puoi anche decidere di farti seguire da un avvocato), in sede di processo, potrai testimoniare in tuo favore e, nel caso in cui l’autore del reato risultasse nullatenente si può, comunque, contare in un’azione punitiva nei suoi confronti.

Questo lo dico IO...

Occhio ai post su Facebook, potrebbero costarti caro!

Angelica Andriola
Autrice del blog
Angelica
Sono Angelica, una 30enne di appena 18 anni! Mi piacciono le sfide, scoprire cose nuove e lanciarmi in percorsi di cui non so nulla. Continua...
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