Nel mese di febbraio, è stato fatto un passo molto importante nel campo dei diritti degli animali. Gli animali a piccoli passi, con l’aiuto di volontari, associazioni animaliste e amanti degli animali, stanno acquisendo dignità a livello legale. Protagonista di una piccola conquista è il cavallo.
Un cavallo che ha passato tutta la sua vita a gareggiare, conquistare medaglie, ad allenarsi tutti i giorni per raggiungere obiettivi con il suo compagno umano, si è ritrovato a vedersi spalancate le porte del macello. Il cavallo in questione si è visto negare il diritto ad una “tranquilla pensione” magari trascorsa in compagnia dei suoi simili a brucare erba e a fare lunghe passeggiate nei prati. Per evitare un triste fine vita al cavallo, in molti si sono mobilitati affinché l’animale continuasse a vivere.
Con il decreto legislativo n. 36 del 28 febbraio 2021, i togati hanno riconosciuto la figura del cavallo atleta. Riconoscimento che permette, a fine carriera agonistica, di NON destinare l’animale al macello. Il cavallo atleta ha la stessa considerazione dell’atleta umano.
Un cavallo, per essere considerato atleta DEVE:
Accertate queste tre condizioni, il Decreto stabilisce:
Prima di questo decreto legislativo, la figura del cavallo atleta NON era riconosciuta dall’ordinamento giuridico.
Bisogna sempre essere se stessi. Il cavallo, senza ussero, resta sempre un cavallo. L'ussero senza cavallo è soltanto un uomo.
Stanislaw Jerzy Lec
Foto di Clarence Alford da Pixabay