“Se non ti allontani ti prendo sotto con la macchina!”; “Se non mi rispondi ti blocco!”; “Se non pulisci il lavandino non esci più di casa!”. Frasi semplici che pronunciamo ogni giorno più volte al giorno ma non ci siamo mai chiesti se pronunciandole commettessimo reato. Ebbene, sono delle vere e proprie minacce e per la legge italiana son un vero e proprio reato.
Il reato di minaccia è disciplinato dall’articolo 612 c.p. e si realizza quando un soggetto viene intimidito, quando il danno è rivolto alla persona o al suo patrimonio e limita la libertà fisica, morale e psichica del soggetto intimidito.
Entrambi i tipi di minaccia, ovviamente, sono puniti: nel primo caso con una multa fino a € 1.200 e nel secondo caso con la reclusione fino a 1 anno.
Affinché il reato di minaccia sia penalmente perseguibile devono sussistere determinati elementi:
Puoi sporgere denuncia verbale o scritta presso le autorità competenti entro e non oltre tre mesi da quando si verifica l’evento. Non ci sono limiti di tempo per sporgere la denuncia se la minaccia “è commessa nel corso di manifestazioni in luogo pubblico o aperto al pubblico ovvero con armi, o da persona travisata, o da più persone riunite, o con scritto anonimo, o in modo simbolico, o valendosi della forza intimidatrice derivante da segrete associazioni, esistenti o supposte.”.
Attenzione a quello che dite! Le denunce sono sempre in agguato!
Foto di Moritz Bechert da Pixabay