Le probabilità che tu, caro lettore, abbia un account social sono altissime. La vita di moltissimi si svolge sui social: condividiamo foto, video, pensieri e perché no…anche parecchie stupidaggini. Quando creiamo il nostro profilo su un social, arrivati ad un certo punto, siamo costretti ad “ACCETTARE I TERMINI DI UTILIZZO” ma, quanti di noi li leggono? Probabilmente, accettiamo senza leggere ma, cosa accettiamo? Quali diritti concediamo al social?
Il social di cui vi parlerò oggi a proposito dei diritti che vengono concessi dall’utente, è Instagram.
Instagram, al momento, rappresenta un’importante vetrina per i tanti che hanno voglia di farsi conoscere dal maggior numero di persone. Per entrare nel “mondo di quelli che meritano considerazione” bisogna arrivare ad avere un seguito di almeno diecimila utenti. Il numero degli utenti, oltre a dare importanza e rilievi al profilo, sbloccano alcune funzioni del social che premia i suoi utenti con servizi di nicchia come ad esempio lo “swipe up” che consente di inserire un collegamento diretto tra una “stories” e un sito web. Fin qui sembra tutto bellissimo ma, il lavoro che pubblico è mio? Come faccio a farmi conoscere lavorativamente e allo stesso tempo proteggere quello che faccio?
Durante la creazione del proprio profilo Instagram, ogni utente è chiamato ad accettare i ToS ( Terms of Service) ma la maggior parte NON li legge. I Termini del Servizio ci spiegano quali sono i diritti che cediamo ad Instagram per ogni singolo contenuto pubblicato sulla piattaforma. Una delle sezioni dei ToS riguarda le “Autorizzazioni concesse dall’utente” secondo il quale: “Non rivendichiamo la proprietà di qualsiasi contenuto pubblicato dall’utente sul Servizio o tramite lo stesso. Al contrario, quando l’utente condivide, pubblica o carica un contenuto coperto da diritti di proprietà intellettuale (ad es. foto o video) in relazione o in connessione con il nostro Servizio, ci concede una licenza non esclusiva, non soggetta a royalty, trasferibile, conferibile in sotto licenza e globale per la trasmissione, l’uso, la distribuzione, la modifica, l’esecuzione, la copia, la pubblica attuazione o la visualizzazione, la traduzione e la creazione di opere derivate dei propri contenuti (nel rispetto della privacy e delle impostazioni dell’app)”.
Ogni tanto qualche minuto per leggere i termini di servizio di un social dovremmo proprio prendercelo.
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