Le spiagge tornano a vivere. Adulti e bambini iniziano a colorarle di teli, foto, bagni e lunghe passeggiate sulla battigia. C’è chi gioca, chi legge un libro e chi, inconsapevolmente o forse no, commette un reato. Chi sono? I bambini!
A tutti noi è capitato almeno una volta di vedere dei bambini armati di secchiello e retino prendere “d’assalto” uno scoglio. Ore ed ore passate a catturare un granchio piuttosto che una medusa, un pesciolino o, se accompagnati da tanta fortuna, una stella marina. NO bimbi, NON si fa!
Ogni estate, pescioloni, granchi, meduse,…sotto la supervisione di adulti- incuranti del reato di cui sono complici- nei secchielli dei bimbi, si catturano, imprigionano e ammazzano creature innocenti e indifese. Questi animaletti sono protetti dalla legge.
L’art. 544 c.p. prevede che “chiunque per crudeltà o senza necessità cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da 4 mesi a 2 anni”.
ATTENZIONE. Pescare un pesciolino, metterlo nel secchiello, esibirlo come trofeo a genitori e amici e rimesso in acqua, NON gli salverà la vita! Quel pesciolino sarà, purtroppo, destinato a morte certa. Non solo per lo stress che gli è stato causato ma soprattutto a causa dell’elevata temperatura che avrà raggiunto l’acqua nel secchiello.
Nel 2020 l’Ente Nazionale Protezione Animali (ENPA) ha lanciato una campagna di sensibilizzazione per ribadire un concetto semplice quanto di difficile comprensione. Il mare e la spiaggia sono la casa degli animali marini e, i nostri comportamenti possono mettere a rischio la vita di questi animaletti. Attraverso un video, l’ENPA, ha riassunto alcuni punti fondamentali che tutti dovremmo tenere bene in mente:
Non dimentichiamo che siamo ospiti, non solo quando andiamo a casa di amici e/o parenti ma anche e soprattutto quando ci rechiamo al mare o in montagna. Dobbiamo avere rispetto dell’ambiente che ci circonda e di chi lo abita e vive ogni giorno indipendentemente dalla nostra presenza.