Per questioni economiche e non, nell’ambito agricolo, si ricorre sempre più spesso all’utilizzo di pesticidi trascurando l’impatto ambientale che ne deriva. A soffrire di questo uso selvaggio di pesticidi sono anche gli animali, in particolare, le api.
Tra il 2007 e il 2009, a causa dell’utilizzo di pesticidi, è stato distrutto quasi il 40% degli alveari. Numero che ha allarmato la comunità scientifica e, ha fatto sì che il Parlamento europeo prendesse delle decisioni urgenti in merito. Nel lasso di tempo che va da marzo a maggio, inizia il periodo fioritura in cui si svolge l’attività di impollinazione delle api e, proprio in questo arco temporale, è fatto DIVIETO ASSOLUTO di “qualsiasi trattamento alle colture arboree, erbacee e ornamentali con fitofarmaci che possano essere dannosi per le api in modo diretto e indiretto, compreso l’utilizzo dei diserbanti lungo le strade pubbliche e private, dall’inizio della fioritura fino alla completa caduta dei petali e secrezioni extra floreali”. Nella legge quadro del 2004 in cui si percepisce la normativa comunitaria, tutte le Regioni si sono dovute adeguare alla norma nazionale: ci hanno messo ben 12 anni.
Leggendo l’art. 630 c.p. è chiaro che il reato si configura violando i divieti imposto dalla legge. Chi contravviene, rischia la reclusione da 6 mesi a 4 anni; si “prescinde dal concreto verificarsi del danno (diretto o indiretto) per le api, ma sanziona le condotte che pongono tali animali in stato di pericolo”. Il solo utilizzo di diserbanti di qualunque tipo utilizzati nel periodo di impollinazione delinea il reato.
Come ha puntualizzato il ricercatore Marco Lodesani, “le sostanze maggiormente incriminate sono i neonicotinoidi, contenuti nell’insetticida usato per conciare il mais durante la semina di primavera”.
Nonostante la comunità scientifica continua a fare informazione e campagne di sensibilizzazione sull’argomento, i risulti sono ancora molto scarsi. Gli addetti ai lavori, continuano a ignorare le normative. Come ha calcolato Einstein- in tempi non sospetti- se tutte le api del mondo venissero sterminate, in quattro anni si estinguerebbe l’umanità.
Quando smetteremo di sentirci onnipotenti e inizieremo ad avere rispetto per la natura che ci è stata AFFIDATA, forse potremo iniziare a considerarci umani.