Quante volte vi è capitato di aver nominato tutti i Re di Roma dopo aver calpestato la cacca di un cane? Quante volte vi siete ritrovati a dover fare la gimcana sui marciapiedi per non calpestarla? Immagino parecchie volte e magari siete stati lì a maledire quel povero cane che ha espletato i suoi bisogni. Beh, non è certo colpa del cane se il suo padrone non ha l’accortezza di raccogliere i suoi escrementi!
Il proprietario del cane che non raccoglie i bisogni in un luogo pubblico è punito penalmente: se il fatto si consuma su mezzi di trasporto pubblici o privati il proprietario si verrà addebitare una multa che può oscillare tra € 300 ed € 1.000 e addirittura rischia la reclusione che va da uno a sei mesi; se le feci vengono fatte e lasciate su monumenti o patrimoni artistici, la multa può variare tra € 1.000 e € 3.000 e la reclusione da tre mesi a un anno.
Il divieto di abbandonare i bisogni degli amici a quattro zampe si estende anche alla pipì; infatti anche in questo caso si parla di “deturpamento e imbrattamento delle cose altrui”, reato previsto dall’articolo 639 c.p.: se il cane fa la pipì su un muro o sulla gamba di una panchina, il padrone deve pulire con dell’acqua i residui, altrimenti rischia le sanzioni di cui sopra.
I Comuni hanno emesso delle ordinanze con cui vanno a stabilire ulteriori sanzioni per i proprietari di cane che non rispettano i propri doveri. Alcuni Comuni hanno addirittura creato una banca dati con il dna dei cani presenti nel Comune così da ridurre al minimo il rischio che il proprietario dimentichi i bisogni del suo fedele amico sul marciapiede.
I Comuni in questa materia sono stati molto fantasiosi e severi: ci sono Comuni che prevedono una multa di circa € 750 per il proprietario che non raccoglie immediatamente la cacca del cane!
Cani di tutto il mondo, educate i vostri padroni!
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