Con la bella stagione molti di noi si improvvisano giardinieri, i pollici verdi spuntano come funghi e i carrelli si riempiono di semi e bulbi di ogni genere! Da qualche anno il giardinaggio è diventata una passione anche dei più giovani che non coltivano esattamente patate e zucchine maaa…un’erbetta dalle grandi proprietà rilassanti (così dicono) arrivata a noi dalla lontana Asia circa 12.000 anni fa. [fine momento geo&geo]
Signore e Signori ecco a Voi i balconi pieni di canapa…non ornamentale, ovviamente!
Il web è pieno di tutorial che ci spiegano minuziosamente come coltivare e prenderci cura delle piantine di canapa; siti internet ci vendono addirittura tutto il kit per una resa efficiente; ma, il legislatore cosa ne pensa a proposito? C’è da dire che nel corso degli anni ci sono state decine e decine di sentenze che si sono rincorse sulla tematica; sentenze che a più riprese hanno sottolineato certi aspetti piuttosto che altri senza, però, arrivare ad una risposta chiara e netta.
La domanda che ci si è posti è:
Fino al 2019-per il legislatore italiano- coltivare canapa senza autorizzazione era reato. Non c’erano margini di interpretazione: qualsiasi tipo di coltivazione era visto dal legislatore come mezzo per andare a incentivare lo spaccio di sostanze stupefacenti. A prescindere dal numero di piantine, dalla quantità di principio attivo delle piantine, coltivare canapa era reato.
Questo è stato ben spiegato dalla Corte Costituzionale che ha spiegato come «La condotta di coltivazione di piante da cui sono estraibili i principi attivi di sostanze stupefacenti ben può valutarsi come “pericolosa”, ossia idonea ad attentare al bene della salute dei singoli per il solo fatto di arricchire la provvista esistente di materia prima e quindi di creare potenzialmente più occasioni di spaccio di droga; tanto più che – come già rilevato – l’attività produttiva è destinata ad accrescere indiscriminatamente i quantitativi coltivabili. Si tratta quindi di un tipico reato di pericolo (…)”.»
Detenzione di stupefacenti per uso personale: Quando non è reato?
La Cassazione, Sezioni unite, con l’informazione provvisoria n. 27 del 2019 stabilisce che la coltivazione domestica di un numero esiguo di piante svolta con strumenti non specializzati e con un esiguo quantitativo di prodotto ricavabile fa si che non si possa parlare di punibilità penale. Ci sono tutte le condizioni affinché un soggetto non appaia agli occhi della legge come un coltivatore di stupefacenti per il mercato dello spaccio.
Ragazzi, mi raccomando: coltivate con moderazione! E occhi aperti: ci sono pareti che vedono e sentono tutto!!!
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