Questo sarà un articolo muto, un articolo che affiderò interamente ad un video. La storia di una bambina ormai donna che ha l'unica colpa di essere nata in un paese, il Venezuela, e di essere cresciuta- dall'età di 5 anni- in Italia.
Kimberlin è per la legge italiana una CLANDESTINA. Dopo 20 anni di permanenza in Italia, si trova ancora a dover fare i conti con una burocrazia che intralcia la sua vita: non solo le viene negata la possibilità di restare sul territorio italiano come cittadina libera ma viene privata di quell'identità che la fa sentire a casa.
"[...] Ma se si nasce una sola volta come fa un atto di nascita ad avere una scadenza o comunque a non essere valido se è l’originale? Perché l’ambasciata non può rilasciarti dei documenti del tuo paese di origine imponendoti di dover tornare nel tuo paese ed affrontare le proprie paure dicendoti di avere fede perché sei una ragazza in gamba?[...]"
"[...] vorrei tanto che nessun altro bambino si senta come io mi sono sentita, una clandestina, senza identità, calpestata come se la mia persona non valesse nulla e trattata come la peggior feccia di questo mondo. Anche se non sono nata in Italia io mi sento italiana e faccio parte di tutti quei figli nati qui che ancora non hanno la CITTADINANZA."
Prenditi 5 minuti di tempo per ascoltare le parole di Kimberlin
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