Sabato, 1° maggio, come ogni anno si è tenuto il Concertone; un modo per festeggiare tutti i lavoratori, per regalare loro un momento di svago ma anche l’occasione per ribadire e chiedere più attenzioni da parte dello Stato. Sul palco del concerto del 1° maggio, infatti, oltre a cantare, si urla in modo educato per ottenere un dialogo con le Istituzioni, si urla per rivendicare i proprio diritti, si urla per diventare i protagonisti di un percorso di crescita e sviluppo che metta al centro l’uomo e la donna come lavoratori e non come elementi di una catena di montaggio. Il concerto 2021, però, sarà ricordato non solo per essersi tenuto senza pubblico ma, soprattutto, per le dichiarazioni tanto forti quanto vere fatte da Fedez. In un clima carico di tensioni politiche e non, mi sono chiesta: quando esprimere un proprio parere diventa un illecito? Vediamolo insieme.
Per la Costituzione italiana, TUTTI hanno diritto di esprimere liberamente il proprio pensiero; lo sancisce all’art. 21 “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.”
Come hanno affermato molti studiosi del diritto, “la libertà di pensiero – e quindi la libertà di opinione su fatti e persone, come pure la libertà di adesione a una ideologia politica o a un particolare modo di concepire i rapporti umani e sociali – sia alla base di una concezione liberale della società. Ma di regola ciò che conta è la garanzia della libertà di trasferire all’esterno della propria sfera personale le proprie opinioni o le proprie convinzioni. Per questo ciò che finisce veramente per contare è l’ espressione del proprio pensiero e quindi si comprende come la costituzione faccia riferimento ai mezzi di diffusione, partendo da quelli più usati (la parola e lo scritto) ma aggiungendo una formula molto ampia («ogni altro mezzo di diffusione») che permette di includere la radiofonia, il cinematografo, la televisione, la telecomunicazione, internet, i mezzi audiovisivi e quindi anche mezzi innovativi che al momento della decisione costituente non esistevano.”
Questo concetto è stato, inoltre, approfondito è stato detto che “La tutela della libera manifestazione del pensiero non riguarda soltanto e propriamente il profilo della estrinsecazione delle proprie opinioni e convinzioni ma comprende anche quella della potenziale influenza che il pensiero manifestato abbia sulla coscienza e sulla formazione di opinioni di altre persone. La manifestazione include quindi il diritto alla propaganda delle proprie idee e convinzioni e il diritto alla informazione e alla cronaca”.
Con riferimento ai fatti accaduti, non si può NON fare riferimento al diritto di critica. La libertà di esprimere un proprio pensiero è la libertà di manifestare la nostra idea riguardo un certo argomento; il diritto di critica, invece, fa nascere un contraddittorio tra parti che hanno idee e opinioni totalmente divergenti tra loro. Il diritto di critica vuole provocare delle reazioni, vuole scuotere le coscienze dei soggetti della discussione.
La risposta è netta: NO. Manifestare le proprie opinioni che possono essere contro corrente rispetto a quelle “dominanti” è una delle caratteristiche della concezione liberale della democrazia.
A prescindere dai colori politici di ognuno, a prescindere che si chiami Fedez piuttosto che Mattia, quello che è successo sabato su quel palco deve farci spalancare occhi e orecchie. Ieri su quel palco non c’era né il cantante né il personaggio: c’era un cittadino che avuto la possibilità di scuotere le coscienze, portare alla luce del sole tematiche e problematiche che in molti non voglio affrontare. C’era un cittadino che ha avuto l’occasione di parlare a milioni di noi attraverso uno schermo; c’era un cittadino che non ha perso l’occasione ma ne ha create di molte. Qualcuno ha perso l’occasione per tacere, altri hanno tolto finalmente la benda dagli occhi.
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Foto di Colin Behrens da Pixabay