17 Marzo 2021

Body shaming: sei grassa, fai schifo

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Ma ti sei vista? Sei ingrassata molto negli ultimi giorni! Ti sei guardata allo specchio? Hai delle occhiaie orrende. Ma come ti sei vestita? Ma non conosci le ultime tendenze, sembri una barbona. E sei troppo grassa, sei troppo magra, hai le rughe, sei piatta, ti vesti malissimo, fai schifo, bla, bla, bla…. In due parole body shaming. Vediamo insieme cos’è.

Cos’è il body shaming?

Il body shaming è l’atto di deridere e discriminare una persona per il suo aspetto fisico. Elisa Castellano nel 2018 lo ha definito così “…giudicare le forme del corpo delle persone, in particolare attraverso il web e i social network. Una tendenza a dir poco imbarazzante e inaccettabile per chiunque si permetta di praticarlo anche involontariamente. Si pensa che sia proprio del mondo femminile e invece anche gli uomini ne subiscono gli effetti, seppur sicuramente in forma minore.” È un modo di fare rivolto a “shaming” cioè a “far vergognare”.

Chi colpisce il body shaming?

Chiunque può essere vittima di body shaming: uomini e donne, adolescenti e anziani e più in generale chiunque abbia una caratteristica fisica considerata “sbagliata” dall’autore di questo comportamento deplorevole e vergognoso. Si è iniziato a parlare di questo fenomeno dopo che Vanessa Incontrada aveva pubblicamente manifestato il suo malessere a seguito di insulti e offese dovuti ai suoi chili di troppo; a lei sono succedute anche Emma Marrone, Aurora Ramazzotti, ma anche Gigi Hadid, Rihanna e moltissime altre personalità del mondo dello spettacolo.

È reato fare body shaming?

L’autore delle offese potrebbe macchiarsi di più reati; ne vediamo alcuni insieme:

  1. Diffamazione: se le offese sull’aspetto fisico vengono fatte pubblicamente tanto da offendere la reputazione della vittima così come ci dice l’art. 595 c.p..
  2. Diffamazione aggravata: le offese vengono fatte sui social media.
  3. Stalking: una condotta offensiva che si ripete costantemente nel tempo potrebbe arrecare alla vittima uno stato mentale tale da costringerla a cambiare le sue abitudini di vita.

Nei casi più gravi si potrebbe parlare anche di:

  • Istigazione al suicidio: che, come enuncia l’art. 580 c.p. “chiunque determina altri al suicidio o rafforza l'altrui proposito di suicidio, ovvero ne agevola in qualsiasi modo l'esecuzione, è punito, se il suicidio avviene, con la reclusione da cinque a dodici anni. Se il suicidio non avviene, è punito con la reclusione da uno a cinque anni, sempre che dal tentativo di suicidio derivi una lesione personale grave o gravissima.”

La vittima di body shaming può denunciare?

La vittima di body shaming DEVE sporgere querela alle autorità che avranno l’onere di effettuare le indagini del caso a cui seguirà il rinvio a giudizio per l’autore del reato. Per chiedere i danni, la vittima, può costituirsi parte civile.

Questo lo dico IO

DENUNCIATE, DENUNCIATE, DENUNCIATE! Non vergognatevi del vostro corpo, piacetevi, vogliatevi bene e ve lo dice una che ha avuto una trasformazione drastica del suo corpo che ha pianto e piange ancora per questo ma, nonostante tutto, continuo a piacermi anche con i miei chili di troppo.

Vuoi approfondire il concetto di Diffamazione e Stalking?

Foto di Sharon McCutcheon da Pixabay

Angelica Andriola
Autrice del blog
Angelica
Sono Angelica, una 30enne di appena 18 anni! Mi piacciono le sfide, scoprire cose nuove e lanciarmi in percorsi di cui non so nulla. Continua...
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